Intervento mininvasivo che ringiovanisce e rimodella le palpebre
Intervento chirurgico il cui proposito è quello di migliorare l'aspetto estetico del naso
Intervento mirato a correggere gli inestetismi delle orecchie
Correzione dell'invecchiamento del volto e del collo
Per aumentare il volume del seno e per migliorarne la forma
Rimodellamento e riduzione delle dimensioni del seno
Rimodellamento e risospensione della mammella
Consente di ridurre la cute in eccesso delle palpebre superiori e/o inferiori o di eliminare le cosiddette borse palpebrali inferiori, che rendono l’occhio e quindi il viso stanco e invecchiato e di modificare il “taglio” e l’orientamento dell’angolo degli occhi.
Può essere fatto a qualsiasi età, ridona un aspetto più rilassato e giovanile allo sguardo.
Non permette di eliminare le rughe sullo sterno dell’occhio (zampe di gallina), anche se queste possono essere migliorate ed apparire meno evidenti grazie alla distensione della pelle ottenuta.
Le discromie presenti soprattutto sulla cute della palpebra inferiore (cerchi scuri o bluastri) difficilmente vengono migliorate all’intervento.
Le cicatrici sono generalmente quasi impercettibili. Nella palpebra superiore sono nascoste in gran parte nel solco che si forma all’apertura dell’occhio e, solo lateralmente all’angolo dell’occhio, debordano e sono evidenti per qualche tempo, anche se ben camuffabili con un correttore. Nella palpebra inferiore la cicatrice corre subito sotto alle ciglia e sporge lateralmente per qualche millimetro.
Si può praticare sulle palpebre superiori, su quelle inferiori o su entrambe contemporaneamente.
Può essere realizzato isolatamente od in associazione ad altre procedure quali un lifting cervico-facciale od un lifting frontale.
Viene effettuata ambulatorialmente o in regime di Day Hospital, consentendo al paziente di tornare a casa subito dopo l’intervento, dopo poche ore di osservazione. Solo in casi eccezionali è prevista la permanenza in clinica per la notte.
L’anestesia praticata è locale, spesso associata a sedazione soprattutto se si interviene contemporaneamente sulle palpebre superiori ed inferiori, e solo più raramente in anestesia generale.
La durata dell’intervento è di circa un’ora in caso di intervento sulle palpebre superiori od inferiori e di circa due ore se si interviene sulle quattro palpebre. Alla fine dell’intervento viene applicato del ghiaccio ed un bendaggio modicamente compressivo.
Mira alla correzione delle orecchie ad ansa, (dette comunemente a sventola) ovvero di quei casi in cui i padiglioni auricolari risultino un pò troppo sporgenti e distanti dalla nuca a causa di una malformazione della cartilagine, lo scheletro portante dell’orecchio.
Si può eseguire a qualsiasi età, ma è preferibile rimandarlo almeno dopo i 7-8 anni, quando il padiglione auricolare è già sufficientemente sviluppato.
L’intervento non ha nessuna ripercussione sull’udito.
A seconda delle necessità, può essere opportuno intervenire su entrambe le orecchie oppure su una sola e la tattica chirurgica può differire sui due lati.
Le cicatrici sono generalmente nascoste sulla faccia posteriore del padiglione auricolare, rivolte verso il cranio, anche se talvolta può essere necessario aggiungere delle cicatrici, di fatto assai poco visibili, sulla faccia anteriore del padiglione stesso.
Può essere realizzato in anestesia locale semplicemente rendendo insensibile il padiglione auricolare con punture locali od eventualmente in anestesia locale con sedazione cioè iniettando anche dei farmaci per via endovenosa al fine di tranquillizzare il paziente. Nei bambini più piccoli può essere necessario ricorrere all’anestesia generale.
Ha una durata che oscilla tra 1 e 2 ore.
Trattandosi di un intervento che si esegue in regime ambulatoriale o in day hospital (quindi in anestesia locale) il paziente sarà in grado di fare ritorno a casa dopo poche ore di osservazione.
Appena eseguita l’otoplastica, sarà necessario usare una benda che circondi la testa in modo da proteggere le orecchie, e che è consigliabile tenere per un periodo che varia da una settimana a un mese. Il paziente potrà fare la doccia solo se la medicazione è protetta dall’acqua mentre per lavare i capelli bisognerà attendere la rimozione della medicazione e dei punti, che verrà effettuata dopo una settimana.
La cicatrice sarà in poco tempo praticamente invisibile.
È un intervento di alta chirurgia il cui scopo è il miglioramento dell’aspetto del viso. Il miglioramento viene ottenuto mediante lo stiramento della cute e dei muscoli della faccia, dove necessario anche rimozione di grasso.
Il grado di miglioramento varia da soggetto a soggetto ed e influenzato dalle condizioni fisiche della cute, dal grado del danno prodotto dalle radiazioni solari, dalle strutture ossee sottostanti e da una varietà di altri fattori.
Generalmente viene eseguito in anestesia generale o in analgesia. Questo tipo ultimo di anestesia è una combinazione fra una sedazione somministrata per via endovenosa ed anestesia locale. Attraverso un’infusione endovenosa vengono somministrati dei farmaci che inducono uno stato mentale di rilassamento e di calma. L’anestetico locale e iniettato nei tessuti della faccia quando il paziente sta già dormendo, in modo che il fastidio dell’iniezione non venga assolutamente avvertito.
A volte è preferibile un’anestesia generale completa e questo può essere discusso con l’anestesista.
La durata dell’intervento è di circa 2-3 ore, a seconda della quantità di lavoro che bisogna eseguire nelle varie aree della faccia, del collo e del cuoio capelluto.
Una piccola striscia di capelli viene asportata in regione temporale e dietro l’orecchio, e se bisogna provvedere ad un lifting della fronte, anche in regione frontale o più indietro, al vertice.
I margini della ferita del cuoio capelluto, ricoperti da capelli di normale lunghezza, verranno accostati mediante punti di sutura e le incisioni verranno, quindi, nascoste.
Non vi e nessuna cicatrice alla base dell’attaccatura dei capelli e quindi, se i pazienti desiderano portare i capelli sollevati, lo possono fare senza che sia visibile alcuna cicatrice.
Alla fine dell’intervento, viene applicato un abbondante morbido bendaggio compressivo in modo da mantenere una moderata compressione su tutta l’area dell’intervento. Ciò viene eseguito al fine di ottenere una riduzione dell’edema (gonfiore) e proteggere le ferite.
Il face lift e a volte eseguito in combinazione con la blefaroplastica o altri tipi di interventi al volto.
L’intervento di rinoplastica è un intervento chirurgico volto a migliorare l’aspetto del naso e del volto rispettando la simmetria e l’armonia del viso.
Viene eseguito per correggere sia imperfezioni funzionali, come una cattiva respirazione, che estetiche come la presenza di una gobba sul dorso nasale, il naso aquilino, il setto deviato, il naso largo, la columella pendula o l’ipertrofia dei turbinati.
La procedura chirurgica dura all’incirca un’ora.
Le incisioni sono nascoste all’interno del naso e la tecnica prevede di rimodellare secondo la pianificazione preoperatoria lo scheletro osteocartilagineo dopo che quest’ultimo è stato separato dalla cute.
Talvolta può essere eseguita un’incisione esterna trasversalmente alla columella per effettuare quella che viene definita rinoplastica “open” o “aperta” (da utilizzare soprattutto per reinterventi o per malformazioni congenite del naso).
In ogni caso al termine dell’intervento nelle cavità nasali vengono posizionati dei tamponi e viene applicato un gesso o una placchetta rigida a protezione della piramide nasale.
In certi casi all’intervento di rinoplastica estetica può essere associato l’intervento funzionale di settoplastica e/o riduzione dei turbinati qualora il paziente abbia necessità di migliorare la funzione respiratoria nasale.
La mastoplastica additiva è un intervento di chirurgia estetica che consiste nell’aumento del volume delle mammelle, mediante l’inserimento di una protesi dietro ciascuna mammella.
L’aumento di volume del seno può essere eseguito a qualsiasi età dopo che le mammelle sono completamente sviluppate.
Le protesi mammarie più diffuse sono costituite da un involucro di silicone riempito con gel di silicone, un gel altamente coesivo che annulla il rischio di diffusione del silicone nei rarissimi casi di rottura degli impianti.
La varietà delle protesi è molto ampia ed è possibile scegliere la larghezza, l’altezza e la proiezione dell’impianto desiderato, questo consente quindi una pianificazione personalizzata dell’intervento.
La scelta dell’impianto non avviene più in modo empirico ma si basa su accurate misurazioni del seno e del torace e sulla valutazione quantitativa dei desideri della paziente.
Oltre alle classiche protesi di forma rotonda esistono oggi le nuove protesi “anatomiche” la cui forma è leggermente ovoidale con una graduale sfumatura del volume nella parte superiore; questa forma, simile a quella del seno naturale, consente di evitare un eccessivo riempimento del polo superiore della mammella garantendo però la giusta proiezione del seno nella parte inferiore.
La mastoplastica additiva può essere eseguita sia in anestesia generale che in anestesia locale con sedazione.
L’intervento dura circa un’ora e la degenza in regime di day hospital generalmente di poche ore. Se necessario la paziente può passare la notte in clinica ed essere dimessa la mattina successiva.
Dopo l’intervento viene indossato un apposito reggiseno moderatamente compressivo.
Generalmente vengono inseriti drenaggi che verranno rimossi qualche giorno dopo l’intervento.
Le incisioni possono essere praticate in tre sedi: la scelta varia a seconda del singolo caso. Ognuna di esse può essere valida e il tipo di incisione viene deciso durante la visita preoperatoria in base alla tecnica necessaria, al tipo di protesi e alle esigenze della paziente.
Un seno troppo voluminoso e pesante oltre a essere fastidioso e antiestetico può essere causa di problemi di tipo funzionale. Le mammelle di grandi dimensioni pesano sulla colonna vertebrale e possono causare delle patologie a carico di quest’ultima.
Le tecniche di riduzione e di mastopessi (lifting del seno) sono simili. Differiscono nel fatto che nella mastopessi si elimina solo la pelle in eccesso mentre nella riduzione si agisce anche sull’eccesso di ghiandola e grasso.
La riduzione del seno può essere eseguita a qualsiasi età dopo che le mammelle sono completamente sviluppate.
Consiste nell’asportazione di una parte di cute e di tessuto sottocutaneo e determina l’innalzamento del complesso areola-capezzolo e il rimodellamento dei tessuti circostanti, viene eseguito in anestesia generale ed ha una durata complessiva di circa 3 ore.
La degenza in clinica è generalmente di 1 giorno (2 giorni nelle riduzioni maggiori).
Nel corso dell’intervento vengono inseriti nelle mammelle dei piccoli drenaggi (tubicini) che servono a drenare le raccolte di sangue evitando così la formazione di ematomi o seromi e che vengono sfilati dopo 1-2 giorni.
Le cicatrici lasciate da questo intervento, quantunque tendano a rendersi meno evidenti con il tempo, sono permanenti. Si tratta di una cicatrice circolare intorno all’areola, una nel solco sottomammario ed una cicatrice verticale che le unisce. Non vi sono cicatrici al di sopra dell’areola.
Occasionalmente può essere necessaria una revisione delle cicatrici per ottenere un risultato estetico ottimale. Queste revisioni possono essere eseguite in anestesia locale con un piccolo intervento. Dopo l’intervento il seno viene fasciato con una medicazione compressiva.
È un intervento volto al rimodellamento e alla risospensione della mammella senza riduzione o aumento di volume. L’operazione prevede una risistemazione del tessuto mammario con spostamento dell’areola in una posizione più alta.
La mastopessi da sola non comporta un aumento di dimensione delle mammelle; qualora fosse richiesto un aumento di volume l’intervento potrà essere combinato con l’inserimento di protesi mammarie.
L’intervento viene eseguito in clinica in anestesia locale o generale e il ritorno a casa è prevedibile il giorno dopo o in giornata.
L’operazione consiste nella rimozione di parte della cute della mammella, nello spostamento verso l’alto dell’areola e del capezzolo e nel conseguente rimodellamento dei rimanenti tessuti in una configurazione più alta ottenendo così una maggiore consistenza.
Le cicatrici lasciate da questo intervento pur essendo permanenti divengono meno evidenti con il tempo.
Secondo le necessità del rimodellamento e la tecnica impiegata si può avere solo una cicatrice periareolare talvolta associata ad una cicatrice verticale o, se necessario, anche ad una cicatrice nel solco sottomammario.
Consiste in un intervento di rimozione del tessuto cutaneo e adiposo in eccesso localizzato nella parte centrale e bassa dell’addome, al fine non tanto della riduzione del peso, quanto di tendere la parete addominale e migliorare l’aspetto di un addome prominente.
La dieta e l’esercizio fisico da soli non possono produrre tale risultato poiché questa situazione è spesso accompagnata dall’allontanamento dei muscoli addominali fra loro e dall’indebolimento della parete addominale.
Il candidato migliore per una addominoplastica uomo o donna in buona salute, che presenta un ampio accumulo adiposo e/o cute addominale in eccesso, non migliorabile con la dieta e l’esercizio fisico.
L’intervento è particolarmente indicato per quelle pazienti che, dopo varie gravidanze o un importante dimagrimento, hanno “dilatato” eccessivamente la cute e muscolatura addominale. E’ peraltro necessario rimandare l’intervento se si pianifica un’ulteriore gravidanza, per non vanificarne l’effetto.
L’addominoplastica può poi essere particolarmente utile nelle pazienti più anziane con elasticità della pelle diminuita, che non possono ottenere con una semplice liposuzione gli stessi risultati delle pazienti più giovani con cute elastica.
L’addominoplastica, infine, comporta rischio aumentato per pazienti con alcuni problemi di salute come i diabetici, i cardiopatici o pazienti affetti da problemi polmonari, ed anche, talora, in chi ha sostenuto pregressi interventi chirurgici all’addome.
L’addominoplastica è un intervento impegnativo e generalmente eseguito in sala operatoria in regime di ricovero, può accompagnarsi ad una liposuzione dell’addome, e richiede una degenza generalmente di 1-3 giorni.
Le smagliature, quando possibile, vengono rimosse con l’eccesso di cute che viene asportata, comunque quelle presenti sulla cute rimanente dell’addome non verranno eliminate ma soltanto migliorate.
Residuerà sempre all’intervento una cicatrice permanente che, a seconda del tipo di procedura, potrà anche estendersi da un fianco all’altro.
Talvolta, anziché un’addominoplastica formale, potrà essere indicata una procedura meno complessa, definita “miniaddominoplastica”, eventualmente combinata con una liposuzione, oppure una semplice liposuzione.
La liposuzione o lipoaspirazione consente di rimuovere, senza causare cicatrici cutanee evidenti, gli eccessi di tessuto adiposo localizzati in alcune aree del corpo (addome, anche, natiche, cosce, ginocchia, mento, guance e collo).
Nel corso degli ultimi anni, la liposuzione è stata perfezionata con l’introduzione di alcune nuove tecniche, compresa la tecnica “tumescente” e la liposuzione “ad ultrasuoni”.
E’ possibile trattare le varie aree del corpo contemporaneamente durante la stessa seduta operatoria, o dopo un ragionevole intervallo tra una seduta e l’altra.
E’ particolarmente indicato in persone di peso relativamente normale che hanno per depositi isolati di grasso (adiposità localizzate) che causano delle sproporzioni in certe aree del corpo. Questi depositi di grasso possono essere dovuti a fattori ereditari o costituzionali e non diminuire né con la dieta né con l’esercizio fisico. La lipoaspirazione è spesso l’unico modo per eliminarli.
Può essere eseguita a qualsiasi età, tuttavia i risultati migliori si ottengono se la pelle ha ancora elasticità sufficiente per ridistribuirsi dopo l’asportazione del grasso.
L’età non è una considerazione fondamentale, tuttavia i pazienti più anziani con elasticità della pelle diminuita non possono ottenere gli stessi risultati dei pazienti più giovani con cute elastica. In tali casi, il chirurgo può indicare, in quanto preferibile, una procedura chirurgica con asportazione della cute in eccesso, anche se a spese di cicatrici esterne, come una addominoplastica o un lifting delle cosce.
La liposuzione non deve essere però considerata un metodo per dimagrire.
Viene effettuata in sala operatoria generalmente in anestesia locale con “sedazione cosciente”. A seconda dell’area da trattare e del volume totale rimosso, l’intervento si condurrà in regime di “day-hospital” o con ricovero di una notte.
L’intervento consiste fondamentalmente nella rimozione del tessuto adiposo in eccesso. Durante l’aspirazione, insieme alla frantumazione del grasso, si verifica anche la rottura di un certo numero di vasi sanguigni che lasciano diffondere nei tessuti circostanti una certa quantità di sangue: pertanto dopo l’intervento si possono notare delle ecchimosi, che comunque si riassorbiranno nel giro di 15 giorni circa.
La tecnica operatoria utilizzata è quella tumescente: particolarmente adatta nel paziente cosciente sottoposto a sedazione, comporta l’infiltrazione nelle aree da trattare, prima dell’Aspirazione del grasso, di una cospicua quantità di fluido, ne risulta una successiva aspirazione del grasso facilitata, una riduzione della perdita di sangue, una migliore anestesia durante l’intervento e successivamente ad esso, ed una riduzione delle ecchimosi post-operatorie.
Il tempo richiesto per effettuare il liposuzione può variare considerevolmente di caso in caso.
DR. RICCARDO BOSCO – P.IVA 04850190960